Dal 14 marzo fino al 2 settembre 2007 una splendida mostra da non perdere per chi ama profumi ed essenze. A Roma, presso i Musei Capitolini, nelle sale di Palazzo Caffarelli, si possono ammirare reperti archeologici risalenti all’antica Grecia che si pensa riguardino la “prima fabbrica di profumi” esistente.
La Dott.ssa Maria Rosaria Belgiorno che ha preso parte alla Missione Archeologica Italiana del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel 1998, ha portato alla luce nel sito archeologico di Pyros, citta’ sul versante meridionale dell’isola di Cipro, un vero impianto industriale, incentrato sulla produzione dell’olio di oliva. Oltre ad un frantoio e ad un magazzino, sono stati trovati settori connessi all’impiego dell’olio d’oliva nella tessitura, nella produzione dei profumi e nella metallurgia, dove l’olio era usato come “combustibile” per raggiungere alte temperature nei processi di fusione. Questo sito, costituito da una pianta di 4000 metri quadrati circa e distrutto da un tremendo terremoto, risale al II millennio a.C. La mostra espone reperti archeologici, circa 60 pezzi, costituiti da: imbuti, brocche, pissidi, in censori, bracieri, miscelatori, anfore mortai, bottigliette porta profumo e gli alambicchi per l’estrazioni delle essenze.
Durante la visita alla mostra i visitatori potranno inoltre annusare le antiche essenze ricostruite con i test dell’archeologia sperimentale.
Per ulteriori informazioni visitate il sito dei Musei Capitolini.
La Dott.ssa Maria Rosaria Belgiorno che ha preso parte alla Missione Archeologica Italiana del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel 1998, ha portato alla luce nel sito archeologico di Pyros, citta’ sul versante meridionale dell’isola di Cipro, un vero impianto industriale, incentrato sulla produzione dell’olio di oliva. Oltre ad un frantoio e ad un magazzino, sono stati trovati settori connessi all’impiego dell’olio d’oliva nella tessitura, nella produzione dei profumi e nella metallurgia, dove l’olio era usato come “combustibile” per raggiungere alte temperature nei processi di fusione. Questo sito, costituito da una pianta di 4000 metri quadrati circa e distrutto da un tremendo terremoto, risale al II millennio a.C. La mostra espone reperti archeologici, circa 60 pezzi, costituiti da: imbuti, brocche, pissidi, in censori, bracieri, miscelatori, anfore mortai, bottigliette porta profumo e gli alambicchi per l’estrazioni delle essenze.
Durante la visita alla mostra i visitatori potranno inoltre annusare le antiche essenze ricostruite con i test dell’archeologia sperimentale.
Per ulteriori informazioni visitate il sito dei Musei Capitolini.
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